Patologie Reumatiche e Muscoloscheletriche
Le patologie reumatiche e muscoloscheletriche sono tra le cause più comuni di dolore cronico e disabilità nel mondo ma sono trattabili con Terapia Integrativa a Base di Cannabis Terapeutica
Alleviare i sintomi con la Cannabis Medica
Un sollievo naturale
Malattie come l’osteoartrite, l’artrite reumatoide, la fibromialgia, la spondilite anchilosante, e altre condizioni che colpiscono le articolazioni, i muscoli e i tessuti connettivi, influenzano la qualità della vita di milioni di persone ogni anno.
Queste malattie, caratterizzate da infiammazione, dolore, rigidità e, a lungo termine, dalla progressiva limitazione dei movimenti, sono spesso trattate con farmaci convenzionali, come antinfiammatori non steroidei (FANS), analgesici e farmaci immunosoppressori. Tuttavia, questi trattamenti possono comportare effetti collaterali significativi, riducendo l’efficacia a lungo termine e sollevando preoccupazioni legate alla tollerabilità.
In questo scenario, la terapia integrativa a base di cannabis terapeutica si rileva un’opzione valida ed efficace per la gestione di numerose patologie reumatiche e muscoloscheletriche. La cannabis terapeutica, grazie alla sua capacità di modulare il sistema endocannabinoide, ha dimostrato di offrire benefici significativi nella gestione del dolore, nella riduzione dell’infiammazione e nel miglioramento della mobilità articolare, rendendola una risorsa sempre più riconosciuta nel trattamento di queste malattie.
I principali cannabinoidi come il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD), che interagiscono con il sistema nervoso e il sistema immunitario, sono in grado di influenzare positivamente i meccanismi biologici alla base delle malattie reumatiche.
Trattamento della Fibromialgia
con l’integrazione di terapie a base di cannabis medica
La fibromialgia è una sindrome caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso, spesso accompagnato da una serie di sintomi aggiuntivi come stanchezza cronica, disturbi del sonno, difficoltà cognitive (spesso definita “nebbia cerebrale”), ansia e depressione. I pazienti con fibromialgia sperimentano sensibilità aumentata al dolore (iperalgesia) e una risposta alterata agli stimoli fisici e psicologici.
La causa esatta della fibromialgia non è ancora completamente compresa, ma si ritiene che derivi da una combinazione di fattori genetici, ambientali e neurobiologici.
Il trattamento della fibromialgia è spesso complesso e multidisciplinare. Si basano principalmente su farmaci antidolorifici, antidepressivi e ansiolitici, oltre a interventi non farmacologici come la fisioterapia e la psicoterapia. Tuttavia, sempre più pazienti si rivolgono a terapie alternative e complementari, tra cui l’uso di cannabinoidi e cannabis terapeutica, per gestire i sintomi in modo più naturale ed efficace.
Una recente teoria del professor Ethan Russo, individua nello squilibrio del sistema endocannabinoide la causa della fibromialgia e di altre patologie come colon irritabile ed emicrania. Per questo motivo, secondo questa teoria, la fibromialgia risponde così bene alla terapia con cannabis medica.
Perché usare la cannabis terapeutica?
I medici esperti del Gruppo Clinica Natura Medica hanno sviluppato per la gestione della fibromialgia un approccio terapeutico integrato che include l’uso di cannabis terapeutica sotto stretto controllo. A seconda delle specifiche necessità cliniche, dei farmaci già in uso e delle condizioni generali di salute sarà personalizzata e monitorata la terapia in base alla risposta individuale di ogni paziente.
I cannabinoidi, i composti chimici presenti nella cannabis, hanno dimostrato di possedere una serie di proprietà terapeutiche che possono essere utili per i pazienti con fibromialgia. In particolare, il CBD e il THC hanno effetti noti per ridurre l’infiammazione, alleviare il dolore e migliorare la qualità del sonno, che sono tutti sintomi comuni nella fibromialgia.
Alleviamento del dolore
Il THC, in particolare, è noto per la sua capacità di agire sui recettori nel sistema endocannabinoide, che gioca un ruolo cruciale nella gestione del dolore. L’uso di cannabis terapeutica può ridurre la percezione del dolore nei pazienti con fibromialgia, migliorando la loro qualità della vita.
Miglioramento del sonno
I pazienti con fibromialgia spesso soffrono di disturbi del sonno. L’uso di cannabis terapeutica, soprattutto con un rapporto bilanciato tra CBD e THC, può favorire un sonno più riposante e ristoratore.
Riduzione dell’infiammazione
L’infiammazione è uno dei fattori chiave che contribuisce al dolore e alla sensibilità muscolare. I cannabinoidi, in particolare il CBD, hanno mostrato capacità di ridurre l’infiammazione, contribuendo così a un miglioramento dei sintomi muscolari.
Effetti psicologici positivi
Poiché la fibromialgia è spesso accompagnata da disturbi dell’umore come ansia e depressione, il CBD ha anche effetti ansiolitici e antidepressivi, aiutando a migliorare l’umore e la gestione dello stress.